terça-feira, 3 de dezembro de 2013

Gradara e la leggenda di Paolo e Francesca


"Amor cha nullo amato amar perdona..." sussurra Francesca sedotta dal bell'aspetto 

Paolo abbandonandosi alla passione amorosa che la condurrà ad una tragica fine. 

Sul finire del 1200 il Mastin Vecchio, signore di Romagna strinse un'alleanza politica 

con Guido Minore da Polenta il signore di Ravenna, attraverso il matrimonio dei 

rispettivi figli Francesca da Polenta e Giovanni Malatesta detto "lo sciancato" in 

seguito ad una ferita di guerra. Giovanni, all'epoca era podestà a Pesaro, per cui 

Gradara era il luogo  più vicino e sicuro per ospitare la giovane consorte. Francesca 

spesso sola nel suo castello, avrà senz'altro gradito le visite del bel Paolo del quale si 

innamora perdutamente. Ma "...mentre leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto 

come amor lo strinse... Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi 

leggemmo avante". Gianciotto, sorpresi la moglie ed il fratello in camera, si avventò 

prima contro Paolo, mentre lo stava per passare a fil di spada, Francesca nel tentativo 

di salvarlo, gli si parò dinnanzi restando trafitta prima di lui. In seguito si cercò di 

giustificare l'adulterio dei due giovani, si disse infatti che Francesca era stata 

precedentemente ingannata, gli era stato indicato Paolo e non Gianciotto come suo 

futuro sposo. Il primo poeta che raccontò la storia di Paolo e Francesca fu Dante, che 

incontra i due giovani nel V canto dell'Inferno, successivamente la storia ha ispirato 

poeti ed artisti di tutti i tempi.

testo tratto da: http://www.gabiccehotel.net/gradara.asp (03/12/2013)

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